Rifiuti al Parco

Rifiuti al Parco

Ancora problemi con i rifiuti in città. L'inciviltà colpisce il Parco della favorita, scambiato per una discarica. Non basta aumentare multe e controlli a chi scarica fuori dai contenitori.
Ora il richiamo arriva dagli alpini che si occupano della “zona verde". Il loro capogruppo, Roberto Vuerich, sostiene di conoscere i nomi di alcuni colpevoli. Tra loro, famiglie che non rispettano i turni di raccolta della “differenziata" e qualche negoziante.
L'amministrazione è stata avvertita. Potrebbero partire denunce. L'assessore ai servizi pubblici, Giovanni Perazzolo, è andato a verificare la situazione di persona: «Il parco non è una discarica - dice il rappresentante del Comune -, vogliamo che questo posto sia una risorsa per la città ma qualcuno non capisce. Lasciare dentro e fuori i cestini della “Favorita" rifiuti di ogni genere non è un comportamento civile. Il Comune interverrà per scoprire e colpire tutti i colpevoli. L'area fitness e il bar “bianco" valorizzeranno ancora di più il parco: non è possibile rovinare tutto sporcando in questo modo».
Chiare anche le parole di Roberto Vuerich, capogruppo della Sezione centro degli alpini di Valdagno: «Qui si trova di tutto, anche pannolini e alimenti avariati - osserva Vuerich -, con la bella stagione, aumentano i visitatori del parco e, di conseguenza, gli scarti ma siamo pronti a fronteggiare il problema. Però non possiamo e non vogliamo combattere l'inciviltà di alcuni valdagnesi».
«Grazie al nostro compito di sorveglianti - prosegue -, abbiamo individuato qualcuno dei trasgressori. I cestini dentro il parco e su viale Duca d'Aosta sono utilizzati da alcune famiglie come scarico abituale. Non rispettano i turni e il significato della “raccolta differenziata". Anche qualche negoziante usa questa zona per liberarsi di rifiuti “scomodi". L'amministrazione comunale è stata informata e non escludiamo di denunciare tutto alle autorità».
Qualcuno solleva il problema stranieri come causa principale dell'incuria ma Perazzolo e Vuerich sono d'accordo nel respingere questa tesi: «Italiani e stranieri sporcano nello stesso modo - spiega Vuerich -, non è questo il problema. Non vogliamo più essere costretti a chiamare l'azienda che smaltisce i rifiuti».